14 Mar

È stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, il 9 marzo 2023, il decreto legislativo di attuazione della Direttiva Europea 2019/1937, riguardante la protezione dei soggetti che segnalano violazioni del diritto dell’Unione.

Obiettivo dichiarato della nuova disciplina è garantire maggiore protezione del whistleblower al fine di incentivare la segnalazione di illeciti.

Le  novità
  • Lo schema di decreto intende rafforzare i principi di trasparenza e responsabilità in materia di segnalazioni con l’estensione del campo di applicazione alle aziende private con una media di più di 50 dipendenti. 
  • Nella parte II dell’allegato allo schema di decreto vengono individuati settori, come quello finanziario, ritenuti particolarmente “sensibili” in cui la disciplina troverà applicazione a prescindere dalla soglia dell’organico aziendale mediamente occupato nell’anno precedente. 
  • Le aziende interessate dovranno predisporre canali interni di segnalazione in grado di garantire il massimo livello di riservatezza. Il decreto ammette infatti la possibilità di segnalazioni esterne all’ ANAC a patto che sia stato utilizzato preventivamente il canale interno.
  • Per quanto riguarda le holding ed i gruppi societari, non è più possibile condividere tra le diverse aziende un solo canali di segnalazione ma bisogna istituire un canale di segnalazione specifico per ogni consociata.
Agenzia Nazionale Anticorruzione

La nuova disciplina considera praticabile il ricorso all’ Agenzia Nazionale Anticorruzione : 

  1. laddove non sia previsto l’attivazione obbligatoria del canale di segnalazione interna oppure questo, anche se obbligatorio, non sia stato attivato o se attivato sia inattendibile sul piano delle garanzie della riservatezza ;
  2. Laddove effettuata la segnalazione, questa non abbia avuto seguito o ci sia l’effettivo timore che possa determinare il rischio di ritorsione;
  3. Laddove la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse. 

Il decreto rafforza ulteriormente la competenza di ANAC non solo nella ricezione di segnalazione esterne. L’Anac diventa infatti l’unico soggetto competente a valutare le segnalazioni e l’eventuale applicazione delle sanzioni amministrative sia per quanto concerne il settore pubblico che quello privato.

Sanzioni

L’Anac può applicare al responsabile le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie:

  • a) da 10.000 a 50.000 euro quando siano accertate ritorsioni, oppure quando si accerta che la segnalazione è stata ostacolata o che si è tentato di ostacolarla o che è stato violato l’obbligo di riservatezza di cui all’articolo 12;
  • b) da 10.000 a 50.000 euro quando viene accertato che non sono stati istituiti canali di segnalazione, né che sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni;
  • c) da 500 a 2.500 euro, quando si accerti la responsabilità penale del whistleblower per i reati di diffamazione o di calunnia.
Date da ricordare

Il decreto legislativo entrerà in vigore il 15 luglio 2023

Per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell’ultimo anno, una media pari fino a 249 lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna ha effetto a decorrere dal 17 dicembre 2023.

Come essere a norma di legge

E’ essenziale valutare l’adeguatezza dei sistemi di segnalazione già implementati o dotarsi di una piattaforma di whistleblowing, assicurandosi, anche con il ricorso a risorse esterne, di aver implementato un software a norma di legge, che garantisca la separazione e la riservatezza dell’identità e del contenuto della segnalazione durante tutto il processo.

Una soluzione di Whistleblowing, come OpenBlow, semplifica le procedure di inserimento, di gestione e monitoraggio delle segnalazioni durante tutto il processo e permette a dipendenti, clienti e fornitori di inviare segnalazioni in modo sistematico e riservato, di stabilire un dialogo protetto con chi fornisce le informazioni e di elaborare e documentare la comunicazione.

OpenBlow ottempera in modo nativo alla normativa vigente ed adotta protocolli sicuri e cifrati per il trasporto dei dati in rete, utilizza tecniche di crittografia per la memorizzazione dei contenuti delle segnalazioni, dei documenti e dell’identità del segnalante.